Fig. 1
Oscillum in marmo con scena di deposizione.
Il tondo, che era murato sull'arco di una finestra del cortile di Palazzo Graziosi a Velletri, entrò a far parte della collezione nel 1930. Il reperto presenta chiari segni di rimaneggiamento e appare evidente che raffigurasse anticamente una scena di ispirazione classica, trasformata poi, da uno scalpellino poco abile, nella deposizione di Cristo.
Fig. 2
Lastra di rivestimento in terracotta.
Raffigura processione provenienti dall'area delle S.S. Stimate (seconda metà VI secolo a.C.).
Fig. 3
Antefissa con palmetta a nove lobi e maschera.
Di età augustea questo reperto, raffigurante una maschera teatrale con un'alta parrucca e treccioline verticali, appartiene all'antico nucleo Nardini.
Fig. 4
Vetrine con ex-voto in terracotta di epoca romana e al centro ricomposizione di una favissa.
Fig. 5
Lastre di rivestimento in terracotta.
Raffigura corsa di cocchi, proveniente dall'area delle S.S. Stimate (seconda metà VI secolo a.C.).
Fig. 6
Lastra dell'Orante (IV sec. d.C.).
Il bassorilievo, destinato a ornare la fronte di un sarcofago, reca scolpiti: il Buon Pastore a sinistra, la defunta-orante al centro ed un pastore a guardia del gregge a destra. Nei due spazi compresi tra queste figure, sono poi rappresentate diverse scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. E' una delle opere più note e importanti della Raccolta Nardini, un pezzo da manuale per la ricca iconografia cristiana.
Fig. 7
Sculture in marmo, collocate in apposite nicchie illuminate, esposte nella Sala Sarcofagi. Da sinistra: busto acefalo di Atena (I sec. d.C.), testa di Afrodite (seconda metà II sec. d.C.) e statua acefala di danzatrice (prima metà del I sec. d.C).
Fig. 8
Sima con sfinge barbata (prima metà del I sec. d.C.).Il reperto fa parte della donazione Pellegrini, un nucleo di notevole interesse storico costituito da 170 frammenti di lastre "Campana" provenienti dalla località di Madonna degli Angeli, dove la tradizione colloca la Villa degli Ottavi in cui il futuro imperatore Cesare Ottaviano Augusto trascorse l’infanzia.
Fig. 9
Sarcofago delle fatiche di Ercole o Sarcofago di Velletri. Può definirsi il manufatto più noto della collezione: "mitico" per l'armoniosa bellezza della ricca decorazione, "mitico" per i diversi miti a cui si ricollega la tematica rappresentata (mito di Ercole, mito di Protesilao, di Proserpina, di Alcesti). Particolare rilievo nella decorazione di questo sarcofago del II secolo d.C. assume la rappresentazione delle fatiche di Ercole, a simboleggiare le traversie di ogni uomo durante la propria esistenza terrena. Con le sue 184 raffigurazioni l'opera può considerarsi un compendio della simbologia sepolcrale pagana.
Figura 1 : Oscillum in marmo con scena di deposizione.
Il tondo, che era murato sull'arco di una finestra del cortile di Palazzo Graziosi a Velletri, entrò a far parte della collezione nel 1930. Il reperto presenta chiari segni di rimaneggiamento e appare evidente che raffigurasse anticamente una scena di ispirazione classica, trasformata poi, da uno scalpellino poco abile, nella deposizione di Cristo.
Figura 2 : Lastra di rivestimento in terracotta.
Raffigura processione provenienti dall'area delle S.S. Stimate (seconda metà VI secolo a.C.).
Figura 3 : Antefissa con palmetta a nove lobi e maschera.
Di età augustea questo reperto, raffigurante una maschera teatrale con un'alta parrucca e treccioline verticali, appartiene all'antico nucleo Nardini.
Figura 4 : Vetrine con ex-voto in terracotta di epoca romana e al centro ricomposizione di una favissa.
Figura 5 : Lastre di rivestimento in terracotta.
Raffigura corsa di cocchi, proveniente dall'area delle S.S. Stimate (seconda metà VI secolo a.C.).
Figura 6 : Lastra dell'Orante (IV sec. d.C.).
Il bassorilievo, destinato a ornare la fronte di un sarcofago, reca scolpiti: il Buon Pastore a sinistra, la defunta-orante al centro ed un pastore a guardia del gregge a destra. Nei due spazi compresi tra queste figure, sono poi rappresentate diverse scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. E' una delle opere più note e importanti della Raccolta Nardini, un pezzo da manuale per la ricca iconografia cristiana.
Figura 7 : Sculture in marmo, collocate in apposite nicchie illuminate, esposte nella Sala Sarcofagi. Da sinistra: busto acefalo di Atena (I sec. d.C.), testa di Afrodite (seconda metà II sec. d.C.) e statua acefala di danzatrice (prima metà del I sec. d.C).
Figura 8 : Sima con sfinge barbata (prima metà del I sec. d.C.).Il reperto fa parte della donazione Pellegrini, un nucleo di notevole interesse storico costituito da 170 frammenti di lastre "Campana" provenienti dalla località di Madonna degli Angeli, dove la tradizione colloca la Villa degli Ottavi in cui il futuro imperatore Cesare Ottaviano Augusto trascorse l’infanzia.
Figura 9 : Sarcofago delle fatiche di Ercole o Sarcofago di Velletri. Può definirsi il manufatto più noto della collezione: "mitico" per l'armoniosa bellezza della ricca decorazione, "mitico" per i diversi miti a cui si ricollega la tematica rappresentata (mito di Ercole, mito di Protesilao, di Proserpina, di Alcesti). Particolare rilievo nella decorazione di questo sarcofago del II secolo d.C. assume la rappresentazione delle fatiche di Ercole, a simboleggiare le traversie di ogni uomo durante la propria esistenza terrena. Con le sue 184 raffigurazioni l'opera può considerarsi un compendio della simbologia sepolcrale pagana.
Fig.1 - Oscillum in marmo con scena di deposizione.
Il tondo, che era murato sull'arco di una finestra del cortile di Palazzo Graziosi a Velletri, entrò a far parte della collezione nel 1930. Il reperto presenta chiari segni di rimaneggiamento e appare evidente che raffigurasse anticamente una scena di ispirazione classica, trasformata poi, da uno scalpellino poco abile, nella deposizione di Cristo.
Figg. 2 e 5
- Lastre di rivestimento in terracotta.
Raffigurano rispettivamente processione e corsa di cocchi, provenienti dall'area delle S.S. Stimate (seconda metà VI secolo a.C.).
Fig. 3 - Antefissa con palmetta a nove lobi e maschera.
Di età augustea questo reperto, raffigurante una maschera teatrale con un'alta parrucca e treccioline verticali, appartiene all'antico nucleo Nardini.
Fig. 4 - Vetrine con ex-voto in terracotta di epoca romana e al centro ricomposizione di una favissa.
Fig. 6 - Lastra dell'Orante (IV sec. d.C.).
Il bassorilievo, destinato a ornare la fronte di un sarcofago, reca scolpiti: il Buon Pastore a sinistra, la defunta-orante al centro ed un pastore a guardia del gregge a destra. Nei due spazi compresi tra queste figure, sono poi rappresentate diverse scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento. E' una delle opere più note e importanti della Raccolta Nardini, un pezzo da manuale per la ricca iconografia cristiana.
Fig.7 - Sculture in marmo, collocate in apposite nicchie illuminate, esposte nella Sala Sarcofagi.
Da sinistra: busto acefalo di Atena (I sec. d.C.), testa di Afrodite (seconda metà II sec. d.C.) e statua acefala di danzatrice (prima metà del I sec. d.C).
Fig.8 - Sima con sfinge barbata (prima metà del I sec. d.C.).
Il reperto fa parte della donazione Pellegrini, un nucleo di notevole interesse storico costituito da 170 frammenti di lastre "Campana" provenienti dalla località di Madonna degli Angeli, dove la tradizione colloca la Villa degli Ottavi in cui il futuro imperatore Cesare Ottaviano Augusto trascorse l’infanzia.
Fig. 9 - Sarcofago delle fatiche di Ercole o Sarcofago di Velletri.
Può definirsi il manufatto più noto della collezione: "mitico" per l'armoniosa bellezza della ricca decorazione, "mitico" per i diversi miti a cui si ricollega la tematica rappresentata (mito di Ercole, mito di Protesilao, di Proserpina, di Alcesti). Particolare rilievo nella decorazione di questo sarcofago del II secolo d.C. assume la rappresentazione delle fatiche di Ercole, a simboleggiare le traversie di ogni uomo durante la propria esistenza terrena. Con le sue 184 raffigurazioni l'opera può considerarsi un compendio della simbologia sepolcrale pagana.